Di Ivan Falcinella. Pubblicato con permesso dal sito de ilbernina.ch
Puntuale per la prima domenica di avvento, come da 21 anni a questa parte, il presepe dell’Associazione Poschiavina Esploratori (APE) è apparso nella piazza del Borgo per allietare il periodo natalizio.
Il Bernina ha raggiunto ed intervistato il presidente ENO (Esploratori nell’Ombra) Mauro Isepponi, che da buon esploratore è “sempre pronto” a dare una mano (come da motto dell’APE).
Mauro da quanti anni l’APE si occupa di questa rappresentazione della natività nel cuore del Borgo? Da dove nacque l’idea di farsene carico?
È dal 2003 che l’APE, grazie ad un’idea semplice, dà vita alla piazza comunale con il presepe; in questo periodo prima dell’avvento la piazza è nuda e senza colori a differenza della bella stagione, sembra quasi triste e con il presepe da 21 anni ha cambiato faccia, ci sono le lucine e l’accompagnamento musicale natalizio.
Erano anni che con i due Andrea sempre presenti, “Kim” e “Poz”, si discuteva di creare qualche cosa per abbellire la piazza durante il periodo prenatalizio; un contributo per la comunità, gli esploratori lo davano già da anni allestendo un alberello con le lucine nei “ronchetti” sopra il cimitero riformato (ora trasferito alla capanna APE), ma si voleva creare qualche cosa in piazza da offrire a tutta la popolazione. Un giorno, discutendo sulla pendenza aperta, feci la proposta di allestire un presepe sopra la fontana e l’idea fu subito accettata; mi incaricai di fare richiesta in comune per il permesso, il quale fu accordato con la premessa di non danneggiare la fontana. Mi ricordo che la prima idea fu una capanna semplice, di modeste dimensioni, stile Chalet, da posare sopra la fontana, ma si sarebbe persa sul volume della piazza stessa e allora è stata accettata l’idea del nostro enoista – architetto pure – Andrea “Vas” che voleva sfruttare la base ottagonale, protetta da un tetto pure ottagonale. Chiaramente l’investimento finanziario sarebbe lievitato massicciamente, ma l’idea era più che ottima e fu subito sostenuta da tutti; i due Andrea veterani, che ci guardano da lassù, rassicurarono che per il finanziamento, come sempre, una soluzione si sarebbe trovata.
Per questo 2024, chi ha realizzato il presepe APE della piazza di Poschiavo, puoi raccontarci qualcosa ?
Mi permetto di fare una premessa: fin dall’inizio, viste le dimensioni, era fondamentale avere a disposizione il giorno dell’allestimento della parte massiccia in legno, un supporto tecnico con mezzi adatti e persone pratiche al fine di poter lavorare in sicurezza e senza incidenti. Quest’anno, come anche nell’ultimo decennio, l’organizzatore è stato Michele Bondolfi “Sciatin”, che è per l’APE anche il “responsabile presepe” supportato dal suo staff di aiutanti. Dopo la posa dell’infrastruttura si passa all’abbellimento e alle rifiniture, e qui entrano in gioco le fasce giovanili, partendo dai lupetti che raccolgono il muschio e “li coculi” e gli esploratori che aiutano nell’allestimento delle statuine e dei ritocchi di finitura.
Le statuine, di anno in anno, vengono riutilizzate o per ogni Natale ne vengono piazzate di nuove?
Il primo presepe, per chi ha buona memoria, rappresentava il Corn da Camp con ai piedi della montagna una grotta dove giaceva la natività; fu un grande lavoro da parte dei membri dell’APE, dai più giovani ai più anziani, tutti contribuirono alla costruzione della maestosa montagna riprodotta in scala ritagliando le lastre di polistirolo incollandole poi una sopra l’altra fino alla vetta. Tornando alla domanda, delle statuine si è cercato, dopo alcuni anni, di modificare il tema o lo stile del presepe stesso cambiando la creazione vera e propria. Questa tradizione va avanti ed è anche un ottimo tema per le attività giovanili prima della posa del presepe. Il “responsabile presepe” mi diceva alcuni giorni fa che per il 2025 è previsto un restyling.
Ha qualche ricordo particolare legato al presepe APE?
Ricordi ne ho molti, però, tutti non li possiamo pubblicare; sicuramente posso confermare che il presepe, per rispettare la prima domenica di Avvento, è stato allestito con pioggia, neve, vento e di regola sempre con temperature attorno allo zero ad eccezione di una qualche volta che ci faceva compagnia il favonio. I primi anni trasportavamo unicamente il tetto tramite un camion con la gru, mentre il pianale lo trasportavamo con una Jeep e un rimorchio senza sponde. La larghezza del pianale supera i 2 metri e mezzo e per il trasporto, da e per il magazzino, dove sostava praticamente 11 mesi, avevamo il passaggio sulla strada cantonale: circa 30 metri a passo d’uomo dal ponte San Giovanni per la via del cimitero cattolico. Fatto sta che, una volta, siamo stati inseguiti dalla polizia e, dopo, non è stato facile giustificarsi sul carico eccezionale; si parlava di ritiro patente per colpa del presepe. Dopo una lunga discussione siamo arrivati al compromesso che il trasporto non sarebbe più stato organizzato in quel modo.
In questo senso sappiamo che, per questa edizione, è stato utilizzato un muletto della falegnameria Gervasi (al posto del consueto camion con gru della ditta Elektroplozza). Chi altro va ringraziato per l’aiuto nell’allestimento o nel fornire i materiali?
Appunto, quest’anno avevamo il presepe presso la falegnameria Gervasi per dei ritocchi e delle piccole riparazioni dovute all’età e così si è sfruttata l’occasione del muletto industriale della falegnameria Gervasi per il trasporto.
Passiamo ai ringraziamenti, e mi scuso in anticipo se dovessi dimenticare qualcuno: comincio dalla falegnameria La Rasiga, dove nacque la struttura del presepe, la falegnameria Gervasi per molteplici aiuti, la falegnameria Vecellio, pure per aiuti con muletto e materiali, la falegnameria Kalt, i diversi gestori e proprietari dell’Albergo Albrici per la corrente, M+B Semadeni, Marchesi tetto e acqua, Alme e Frecks Bondolfi del Semadeni per ripetuto invito alla “runda” sempre offerta, l’ufficio forestale per i rami di abete, Macelleria Zanetti per la loro disponibilità presso l’ex fienile vicino al cimitero quale primo magazzino, Pagnoncini Mirko-Pasto trasporti Spineo, Elektro-Plozza per trasporti assistenza e per averci messo a disposizione il secondo magazzino dove riporre il presepe a risposo.
I monitori e gli enoisti tutti con aiuti e trasporti vari, tutti quelli che quando possono danno una mano: G-R-A-Z-I-E.
Ricordando che nel 2017 il presepe APE è stato vandalizzato, vuole spendere qualche parola affinché questo non avvenga più?
Posso solo augurarmi che fatti del genere non accadano più: sia per il presepe o per qualsiasi altro bene altrui va sempre mantenuto il rispetto, è una questione di buon comportamento e di educazione.
In quali progetti futuri sarà coinvolta l’Associazione Poschiavina Esploratori?
Nel 2026 dovremo organizzare sia il Campeggio Cantonale di Pentecoste sia le Giornate Cantonali dei Lupetti. Più di 400 persone fra lupetti, esploratori e pionieri arriveranno in Valle da tutto il Cantone e soggiorneranno da noi in tenda per un totale di 5 giorni. Dovremo davvero rimboccarci le maniche per far vivere loro una bella esperienza, così da imprimere in loro un bel ricordo della Valposchiavo. Chi lo sa, magari un giorno torneranno in Valle come turisti o per lavoro. Sarà quindi molto importante attivare i nostri contatti e tornare a coinvolgere vecchi e nuovi amici in questa impresa.
In questo senso ricordiamo la tradizionale cena degli esploratori nell’ombra il 26 dicembre al Motrice, a cui possono partecipare tutti gli ex esploratori con più di 16 anni. Su questo sito ci sono tutte le informazioni per iscriversi.